Se, seguendo Roland Barthes (1973, p. 63), “Testo vuole dire Tessuto” nel cui intreccio si cela un senso, allora possiamo sovvertire questo assunto, affermando che anche un tessuto è un testo, indossato da un soggetto che “si disfa” al suo interno. Ogni filo di un tessuto esprime, crea e trasforma il corpo che ricopre, lo rende leggibile all’esterno portandolo a rappresentare qualcosa, attualizzando l’immaginario di cui si fa latore. Proprio come nel testo, trama e ordito del tessuto ne costituiscono la coerenza discorsiva dotata di un’intenzionalità volta a generare senso, rendendolo atto comunicativo assunto tanto dal destinante quanto dal destinatario. I giochi di trama e ordito creano motivi sul tessuto, delle decorazioni, che assumono funzioni poetiche ed espressive, ispirando interpretazioni, associazioni emotive, basate su un repertorio figurativo e plastico significativo per una certa cultura. I tessuti assumono delle denominazioni diverse proprio in relazione ai loro motivi, come dimostra l’animalier, un tributo alla vicinanza tipicamente femminile allo stato autentico dell’animalità, una similarità figurativizzata dall’energia primigenia della riproduzione che rende singolare la donna proprio in quanto summa di natura e cultura, superamento incarnato di una dicotomia. Possiamo definire l’animalier come un forestierismo del sistema moda, un termine ombrello al cui interno si inseriscono le varie conformazioni e colorazioni del manto animale, con cui instaura un rapporto sineddochico. L'animalier verrà analizzato relativamente alle collezione di moda 2016/2017, in cui domina l'isotopia felina.

Anime Animalier / Terracciano, Bianca. - (2017), pp. 595-608.

Anime Animalier

Bianca Terracciano
2017

Abstract

Se, seguendo Roland Barthes (1973, p. 63), “Testo vuole dire Tessuto” nel cui intreccio si cela un senso, allora possiamo sovvertire questo assunto, affermando che anche un tessuto è un testo, indossato da un soggetto che “si disfa” al suo interno. Ogni filo di un tessuto esprime, crea e trasforma il corpo che ricopre, lo rende leggibile all’esterno portandolo a rappresentare qualcosa, attualizzando l’immaginario di cui si fa latore. Proprio come nel testo, trama e ordito del tessuto ne costituiscono la coerenza discorsiva dotata di un’intenzionalità volta a generare senso, rendendolo atto comunicativo assunto tanto dal destinante quanto dal destinatario. I giochi di trama e ordito creano motivi sul tessuto, delle decorazioni, che assumono funzioni poetiche ed espressive, ispirando interpretazioni, associazioni emotive, basate su un repertorio figurativo e plastico significativo per una certa cultura. I tessuti assumono delle denominazioni diverse proprio in relazione ai loro motivi, come dimostra l’animalier, un tributo alla vicinanza tipicamente femminile allo stato autentico dell’animalità, una similarità figurativizzata dall’energia primigenia della riproduzione che rende singolare la donna proprio in quanto summa di natura e cultura, superamento incarnato di una dicotomia. Possiamo definire l’animalier come un forestierismo del sistema moda, un termine ombrello al cui interno si inseriscono le varie conformazioni e colorazioni del manto animale, con cui instaura un rapporto sineddochico. L'animalier verrà analizzato relativamente alle collezione di moda 2016/2017, in cui domina l'isotopia felina.
2017
Zoosemiotica 2.0. Forme e politiche dell'animalità
978-88-97035-26-8
Semiotica; animali; folklore; marketing; moda
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Anime Animalier / Terracciano, Bianca. - (2017), pp. 595-608.
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